Page 135 - Lezioni di Mitologia;
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       in  delirj. Tibullo cantò:  « L'arida erba non prega
       il Pluvio Giove.  »
          Eliclo, dal chiamare  i fulmini, fu detto  il Giove
       dell'Aventino: questa scienza fu posseduta, secon-
       do  gli  storici, da Numa; e Dutens,    così  liberale
       per gli antichi, scorge in questo re un conoscitore
       solenne dell'elettricismo. Né deve passarsi sotto  si-
       lenzio Giove Vimineo, che     diede, o più probabil-
       mente ebbe nome da un colle di Roma, dove fra
       i vimini l'antica semplicità altari  g^li eresse.
         Sacra era la vendetta per gli uomini innanzi che
       l'Evangelo insegnasse la sublime scienza del per-
       dono, onde Giove Vendicatore ebbe adorazioni dai
       Romani  ;  e da Agrippa,  al dir di Plinio, il Panteon
       gli fu consacrato. Museo disse:   « Ha Giove occhi
       vendicatori.  »
         Eccovi quasi   esausta  la serie dei cognomi che
       il padre degli uomini e degli Dei ebbe presso   i La-
       tini ed  i Romani. Ora mi rivolgo a quelli che presso
       i Greci e presso  i barbari ottenne.  Sarò breve, e
       per quanto sarà in mio potere, alleggerirò la noia
       di queste ricerche, nelle quali l'utilità difficilmente
       può mescolarsi col  diletto.
         Assai di Giove Olimpico. Da Ida, e Ditte, monti
       di Creta, fu nominato Ideo, Ditteo. Egioco, secondo
       alcuni,  si disse dai turbini  , ma più comunemente
       dall'egida che Omero descrive, e che     sortì questo
       nome dalla pelle della capra Amaltea. Del titolo di
       Patroo dato al dio, e della maniera colla quale    fì-
       guravasi, vi fece in un'altra Lezione saggi Pausa-
       nia, che lasciò scritto che Priamo davanti a questo
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