Page 140 - Lezioni di Mitologia;
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Prigioniera felice! Addio romani
Monti, addio Roma, addio Vesta che infama
La mia vergogna. Ah quel destrier. Sabini,
Datemi quel destrier stesso che porge
Volontaria la bocca al fren beato!
Del signor vostro all'amor mio nel campo
Darà fìae e riposo. Adesso io scuso
Scilla crudele alla paterna chioma,
Onde latra il bel corpo, e l'onda freme,
E te fanciulla, che il fraterno mostro
Un dì tradisti col seguace filo,
Famoso inganno del Dedaleo errore.
All'ausonie donzelle io sarò colpa
Empia ministra del virgineo foco,
E di quell'ara che il mio pianto irriga.
Diman si pugna, ed è pubblico grido.
Del difficile giogo occupa il tergo
Rugiadoso: è la via lubrica, infida,
E tacit'acque nel confìn fallace
Nasconde. Aiuto di potenti carmi
10 vorrei darti, o bello; a te conviene
La pinta toga, e non a chi nutria
11 fero latte d'inumana lupa,
Rossor materno. Ospite, ovver regina,
Della tua prole arricchirò la reggia:
Non umil dote, la tradita Roma
Ti porto. Ahi! tu delle rapite donne
Compensa i danni con ingiuria alterna,
E me rapisci: alle cognate squadre
Io nel mezzo starò con questo petto;
Partirò le ire, ed unirò le destre,