Page 145 - Lezioni di Mitologia;
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      mezzi di placarla. Citerone, re dei Plateensi,  il più
      astuto dei mortali, persuase al dio di fabbricare un
      simulacro  di legno, e dopo averlo ornato delle più
      splendide spoglie  collocarlo sopra un carro, spar-
      gendo  al tempo stesso la fama delle sue nozze con
      Platea figlia di Asopo.   Prestò  lede Giunone    alla
      falsa novella: accecata dal furore corse al plaustro,
      si avventò sulla creduta rivale, ed avendola rico-
      nosciuta per una statua,    terminò col riso l'ordita
      frode, e ne fu frutto la   desiderata riconciliazione.
      La gelosia non la difese dagl'inganni: mentre dor-
      miva, Pallade, o Giove secondo       altri,  le  accostò
       al petto Alcide bambino, che succhiò    il primo ali-
       mento dalla sua nemica, che svegliata scosse l'o-
       diato fanciullo  ; onde fìnsero  gli antichi che il latte
       parte scorrendo pel cielo ne colorisse quel lato cui
       dà  il nome, e parte scorrendo per la terra mutasse
       dei gigli già crocei  il colore. Ercole adulto  ferì lo
       stesso  seno da cui  fu nutrito,   come Omero     nel
       quinto libro àeWIliade lasciò scritto.
          Venerata con somma religione era specialmente
       la divinità di  lei in Sparta, in Argo,   in Micene,
       quantunque ancora presso    gli abitanti di Elide fos-
       sero stabiliti per ogni quinto anno giuochi, nei quali
       le donne  si disputavano   la palma   per la  celerità
       maggiore nel corso. Le più provette fra queste po-
       tevano ancora   nell'olimpico agone    presentarsi ad
       ambire la gloria dei piedi veloci negli stadii minori.
          Sacra era a Giunone la vacca, perchè quando la
        paura dei  giganti  costrinse  gli Dei a fuggire nel-
        l'Egitto, prescelse la dea questa forma per celare
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