Page 146 - Lezioni di Mitologia;
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                le sue sembianze. Col sangue di un'agnella le pro-
               piziavano, a tenore di una legge di Numa, le donne
                famose per impudicizia che avessero osato     di pro-
                fanare  il tempio colla loro presenza.
                  Devote pure   le erano   le  oche ed  il pavone;  le
                prime perchè dell'aria (che reputavasi dagli antichi
                lo stesso che Giunone) sentono    il più piccolo can-
                giamento  :  il secondo, perchè nacque, al dir dei Mi-
                tologi, dalla morte di Argo, cui fu inutile la vigi-
                lia dei cento lumi coi quali custodiva la misera Io.
                Una delle più grandi    disavventure di Giunone fu
               l'essere sospesa alla volta dell'etere dal prepotente
                marito, mentre due    incudini  alle  candide braccia
                erano catena. Niuno degli Dei potè liberarla; solo
                Vulcano lo ardì:   il padre lo precipitò dell'Olimpo,
                e dopo aver percorso vasto spazio, Lenno pose fine
                alla sua caduta,  e  i  pietosi cittadini aiutarono  il
                dio, cui l'infermo piede  i passi ritardava.
                  Ancelle  di Giunone furono quattordici ninfe, ma
                prevalevasi sopra tutte d'Iride,  e lo accennò Vir-
                giHo quando   dalla dea, pietosa per la misera Di-
                done, fu inviata a troncarle il crine, fatale indugio
                alla morte cercata.
                  Eccovi esposto quello che intorno a Giunone im-
                maginato fa dai   poeti  e dai teologi, dai  quali fu
                coll'aria confusa.
                  I simboli  co' quali effigiavasi furono diversi, se-
                condo  i luoghi,  gli attributi ed  i nomi.  I più co-
                muni   avrete  nella  descrizione  della  Giunone del
                Museo Pio dementino. Degli      altri, favelleremo in
                appresso.
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