Page 148 - Lezioni di Mitologia;
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rificarne l'identità, si potrebbe dire cbe fosse quella
stessa di Prassitele, che si ammirava nel tempio
di Platea in piedi appunto, e molto maggior del
naturale. Ma ora né possiamo distinguere con pre-
cisione la maniera di quel gran maestro, delle cui
opere non conosciamo che alcune copie per plau-
sibile congettura, né sappiamo la provenienza della
statua da tempi remoti. Ci é soltanto noto, che fu
nel passato secolo, cioè nel 600, disotterrata sotto
il Monastero di San Lorenzo in Panisperna, ove
collocano i topografi di Roma le Terme d'Olimpia-
de, personaggio incerto, in uno scavo intrapreso
per ordine del cardinale Barberini, e diretto da Leo-
nardo Agostini antiquario. Dalla similitudine del
diadema con quello che si osserva in alcune me-
daglie sulla testa della Giustizia, creduta esprimere
il ritratto di Livia, col nome di questa prima Au-
gusta, fu contradistinta, non riflettendosi che la
bellezza sublime dei lineamenti del volto lungi dal-
l'indicarci qualche ritratto, ci mostra una fisonomia
affatto ideale, che non combina coli' immagini più
sicure di quell'Augusta, e che lo stile stesso della
scultura reclama un secolo assai più remoto. Cer-
tamente se si considera lo stile della testa, ci rav-
viseremo un non so che di quel quadrato, secondo
la frase di Varrone, rammentato da Plinio; e se
si fa riflessione alla maniera nella quale é trattato
il panneggiamento, vedremo nella caduta della drap-
peria sul fianco sinistro un serpeggiamento, o suc-
cessione di pieghe uniformi, solita osservarsi nei
monumenti di quello stile più antico che noi chia-