Page 150 - Lezioni di Mitologia;
P. 150
138
lavansi, e le vesti così pieghettate (ttoXi^wtoi, e di una
di queste così pieghettate fa menzione Senofonte.
Osserva Polluce che solevano esser di lino, e che
col tenerle piegate si obbligavano a prendere simili
piegature. La guarnizione del lembo era detta dai
Greci ^s^a:, instita o segmentimi dai Latini; onde poi
si trovano menzionate dai Romani segmentatce ve-
stes. Era questo presso i Romani distintivo delle
gentildonne e delle matrone, onde ben conviensi a
una dea che era chiamata dai Gentili Magni Ma-
trona Tona^itis. »
Omero, tradotto dal celebre Cesarotti, vi mostre-
rà la dea che col cinto di Venere accresce la sua
eterna bellezza per distogliere col piacere Giove
dalle cure, onde ritardava il fato d'Ilio, che mag-
giore rinacque dalle rovine,
« E tosto
S'avvia colà dove in eburnea cella,
Nido d'ogni delizia, accoglie e serba
Tutti i tesori suoi. Spiccan tra questi
Due preziosi arnesi: e primo un cinto.
Cinto d'inenarrabile testura.
Di portenti fecondo: alle sue fila
Invisibili al guardo errano intorno
Quai susurranti pecchie a' fiori estivi
Tutti i Genii d'Amore, i cari Vezzi,
Gli accorti Cenni, il tenero Sorriso,
E'I Desio tutto foco, e la Repulsa,
Dolce ritrosa che negando invita,
E '1 Silenzio che chiede, e '1 bel Mistero