Page 283 - Lezioni di Mitologia;
P. 283

271

               Ch'in  cielo, in terra e nell'inferno mostri
              L'alta bellezza tua sotto più forme,
              E per le selve di fere e di mostri
              Vai cacciatrice seguitando l'orme,
              Mostrami ove    il mio re giaccia tra tanti,
              Che vivendo imitò tuoi studi santi.    «


       Unisco la illustrazione di due   simulacri di questa
       divinità, tratta  dal Museo dementino     del celebre
       Visconti. Quindi Ovidio, che ho tradotto seguendo
       il mio costume, vi narrerà   il destino  di Atteone.
          « Uno de' più  nubili  simulacri di Diana questa
       tavola  ci presenta, scultura  bellissima  donata dal
       signor principe Don Andrea      Doria Panfili a Cle-
       mente XIV,    la quale  esprime   eccellentemente   il
      movimento della dea e ne' capelli che leggermente
       svolazzano, e nell'andamento    dei  panneggiamenti
      eseguite  coli' ultima  delicatezza;  quindi  il celebre
      Winkelmann meritamente la stimò la più bella fra
      le  figure non  succinte  della  figlia  di Latona.  Si
      vede la dea in atto    di estrarre dal turcasso,   che
      tiene appeso   agii omeri, una freccia per lanciarla
       coir arco, ch'ella reggeva nella sinistra. È vestita
      d'una semplice tonaca spartana, così appunto senza
      maniche come un      antico  scoliaste ce la descrive,
       che lasciava  il braccio nudo incominciando     dagli
       omeri e che   si vedeva in moltissime statue di   di-
       vinità femminili. Due sole borchie    sostengono  so-
       pra di essa una specie di peplo;    tutto  l'abito  in-
       somma è tanto semplice quanto a una dea       si con-
       viene che  è nemica d'amore. Notabile è nella no-
   278   279   280   281   282   283   284   285   286   287   288