Page 285 - Lezioni di Mitologia;
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immagini si osservano pendenti, poiché Penelope
presso Omero con quelle appunto si copre e asconde
le gote. Quello però che non sembrami avere il Win-
kelmann dimostrato, e che io credo insussistente, è
la sua massima che qualunque statua con tal benda
si osservi debba a Leucotea attribuirsi, perchè Cle-
mente Alessandrino dà il credenino per distintivo
di Leucotea. Il fondamento di ciò è la favola Ome-
rica, nella quale si narra che questa diva del mare
die il suo credemno al naufrago Ulisse perchè gii
fosse di scampo. Deducesi da tutto ciò che Ino o
Leucotea con tal benda soleva effigiarsi: non mi
sembra per altro legittima conseguenza l'inferirne
che questa sola dea ne avesse il capo adornato.
L'ispezione dell'antico ce la mostra assai frequen-
temente in figure virili, e anche barbate, che sono
per altro della compagnia di Bacco, per tacere l'im-
magine di questo nume, che ne hanno cinta la
fronte. E dunque piuttosto il credemno un ornato
bacchico che si dava a Leucotea come nudrice di
Bacco, non ^così proprio per altro di questa seconda
divinità che non possa attribuirsi ad altro soggetto
;
così ne ha circondata la fronte l'Urania colossale
del Palazzo Farnese, e quel che è più osservabile
questa nostra Diana, Omero stesso, ch'è il fonda-
mento dell'opinione del Winkelmann, dà il crederano
ad Andromaca, nuzial dono di Venere; lo dà a Pe-
nelope, come abbian sopra notato, e Coluto nel
principio del suo poema ne adorna le ninfe dello
Scamandro.
» Vero è con tutto ciò che forse questa è la
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