Page 288 - Lezioni di Mitologia;
P. 288
27G
corso espresso in tutte le membra, il cane che Tao-
compagna, indicano abbastanza la cacciatrice Diana.
Tale appunto la veggiamo in tante greche meda-
glie particolarmente di Mitilene, e tanto simile è
quella figura alla presente statua in ogni più mi-
nuta particolarità, che non può dubitarsi che non
provengano queste diverse immagini da un mede-
simo originale. Sarà stata questa qualche eccellente
opera di rinomati artefici, della quale non vi è re-
stata negli scrittori memoria. Ha questa bella sta-
tua una specie di stivaletti, ch'erano i coturni ve-
natorii degli antichi, de' quali doveva esser calzata
l'immagine di Diana che le promette in voto il vir-
giliano Micene in que' versi: « Tutta di levigato
marmo starai con roseo coturno avvinte le gam-
be. » La tonaca è breve, e così raccolta dalla cin-
tura che le lascia scoperte le gambe, come appunto
bramava ella d'abbigliarsi, secondo Callimaco, al-
lorché dice eh' ella desiderava d'esser ministra della
luce,
« E di portar la tunica succinta
Sino al ginocchio, e debellar le fere. »
Le chiome strette in nodo le ondeggiano poi sulle
spalle, la faretra le pende dagli omeri. Alcuni eru-
diti han creduto che il portar alle spalle il turcasso
sìa distintivo di questa dea, ma i monumenti li
contradicono. Delle altre cacciatrici si vedono figu-
rate in tal guisa, e segnatamente Atalanta nel bel
bassorilievo Borghesiano della morte di Meleagro.