Page 292 - Lezioni di Mitologia;
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                    Me infelice! gridar volea: non forma
                    Più la lingua parole: un strido è voce,
                    Il pianto scorre sul non proprio volto:
                     D'uomo ha solo    il pensier. Rivolge in mente
                     Che risolva? Se torni al regio   tetto,
                        fra le selve  si nasconda: incerto
                     Fra verofosrna e timor vesrsronlo  i  cani.
                     Primo Melampo col latrato accenna
                     Ai compagni la preda: accorron tutti
                     Rapidi più del vento,   Ileo feroce,
                     E Lelape, e Teronte, Agre che trova
                     Orme   di belve con sagaci nari,

                     E mille veltri che è   il  ridir dimora.
                     La turba, che furor di preda infiamma,
                     Fra rupi e tane, fra scoscesi sassi
                     E dove non è via lo segue:      ei fugge
                     Pei luoghi  istessi ove inseguì  le belve;
                     Fugge   i suoi servi:  dir volea: Fermate»
                     Sono Atteone, conoscete    il vostro
                     Signore: al suo desio manca la voce:
                     L'aer risuona di latrati  ;  il tergo
                     Melanchete   il primier fere coi denti,
                      Oresitrofo quindi al manco lato
                      Si avventa,  e manca   alle  ferite  il loco  ;
                      Geme, e se umano del suo pianto      il suono
                      Non  è, nò meno   si conviene a cervo.
                      I noti gioghi  di querele meste
                      Riempie; a terra le ginocchio inchina
                      Di supplicante in atto,  e  il muto volto
                      Come   le braccia intorno intorno volge.
                      E gl'ignari compagni accrescon rabbia
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