Page 318 - Lezioni di Mitologia;
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                    Noto  le  fu, lascia  il dolore, e muta
                    In amor di vendetta    il vano pianto.
                   Eravi un ramo, che     le tre sorelle
                   Arbitro della vita avean sul fuoco
                   Posto allora ch'Altea dal grembo scosse
                   L' infausta prole. Con la man temuta
                   Toccando   i  fili del fatato stame
                   Disser le dive: Egual tempo doniamo
                   Al legno ed al fanciul. — Balzò la madre
                   Dal letto, e tolse dal vorace foco
                   Il ramo palpitando, e con la pura
                   Onda   il consperse. Nel recesso stava,
                      eroe, dei tuoi  felici anni custode:
                   Ma nel trasse   la madre, e tede e frondi
                   Prepara, e la fatai fiamma v'appressa.
                   Quattro volte sul foco impor tentava
                   Il vital legno, e dall' impresa orrenda
                   Altrettante desiste:  in cor combatte
                   Sorella, madre, e due nomi diversi
                   Traggono un solo     cor. Spesso sul volto
                   Stava  il pallor della futura colpa  :
                   Ora è simile a chi crudel minaccia;
                   Ch' impietosisca or crederesti.  Il pianto
                   Le asciugava   il furor; lacrime nuove
                   Trova sul ciglio la stupita mano.
                   Qual nave che rapisce    il vento  e l'onda
                   Sente  il doppio furore, e all'uno all'altra
                   Dubbia ubbidisce: così Testia ondeggia
                   In gran tempesta di contrarli    affetti.
                   Or depon   l'ira, or la nutrisce:  alfine
                   È sorella miglior che madre, e vuole
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