Page 317 - Lezioni di Mitologia;
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Credon sicuro, e tinger tutti a gara
Il vano ferro nell' irsuto tergo
Della belva, che morta ancor spaventa.
Ma d'Eneo il figlio coli' imposto piede
Schiaccia il capo fatale e dice: A parte
Vieni Atalanta di mia gloria, e prendi
Questa spoglia mio dritto : e le offre il tergo^.
E per gli immensi denti il capo insigne.
Alla donzella il donator col dono
Piace: invidiano gli altri, e .per la schiera
Un indistinto mormorar s'ascolta.
Di Testi i fiorii con distese braccia:
Lascia il dono, esclamaro, e i nostri vanti
Non usurparti, o donna: ah non t'inganni
il nuovo amante. —
La fiducia del volto, e
E a lei la preda e la ragion del dono
Tolgon. Le mani per furor si morse
L'eroe, gridando: Usurpatori ingiusti
Dell'onore non vostro, io voglio ferro
E non parole; e con nefando colpo
Il sicuro Plexippe uccide. Incerto
Fra vendetta e timor di fato eo^uale
Stava il fratello: i suoi dubbi interrompe
Meleagro, e nel sen ribagna il ferro
Ancor fumante del fraterno sangue. —
Ai templi degli Dei doni portava
Altea pel figlio vincitor, ma vede
I suoi fratelli estinti, e palma a palma
Batte: d'alte querele empie le vie,
Cangia l'aurato ammanto in veste negra.
Quando l'autor della recente morte
NiccoLiNi. Lez. di Mit. ecc. 3d