Page 320 - Lezioni di Mitologia;
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Ove se gita? nel primiero foco
Meglio perivi : io noi soffersi : il dono
Or mi riprendo: rendi a me la vita
Oh' io ti diedi due volte, oppur la madre
Aggiungi, crudo, alle fraterne tombe.
Ah lo voglio, e noi posso: e che far deggio?
Dei fratelli mi stanno innanzi agli occhi
Ancor le piaghe, e di cotanta strage
Immagine maggiore: or mi percote,
figlio, il core di pietà materna.
Lassa! vincete, e mal vincete, o miei
Fratelli: ecco vendetta, ombre di sangue,
E poi vi seguirò. — Disse; e col volto
Rivolto indietro, con mano tremante
Getta nel foco il ramo: acuto grido
Diede, e l'ardeva involontaria fiamma.
Sente da cieco fuoco arder le membra
L'ignaro Meleagro, e del suo duolo
Col coraggio trionfa: ignobil morte
Senza sangue gì' incresce, e al prode Anceo
Le felici ferite invidia. Il padre
E le sorelle pie gemendo implora:
Delle pallide labbra il suono estremo
Chiamò forse la madre: il dolor cresce
Col fuoco, e langue e pere in un: io spirto
Volò nell'aure lievi, e velo al ramo
Fé' la bianca favilla. Alzasi un grido
In Calidone : ogni età piange, il volgo
Coi potenti confuso, e con le sparte
Chiome le madri. Il genitore i crini
Canuti e il volto nella polve intride