Page 356 - Lezioni di Mitologia;
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                oltre  il vedersi più grandiosa e  ricca  delle  altre
                che in qualche rara statua femminile si osservano,
                ed esser propriamente di quel genere che paludM.-
                mento appellavasi ed insigniva i capitani, apparisce
                ancor doppia, quali appunto sono descritte dai poeti
                greci le clamidi  virili, regie  e militari, e quale ap-
                punto era quella   di  cui Minerva medesima      volle
                adorno Giasone, poiché Tebbe compagno nel lavoro
                della nave d'Argo. Osservando attentamente le pie-
                ghe di questo   nobile panneggiamento     appariscono
                queste sulla parte manca del petto alquanto inter-
                rotte come in drappo che     resti per qualche  part^
                aderente ad una superfìcie aspra    sottopostagli,  la
                quale aiteri quella caduta del panno, che sarebbe
                determinata naturalmente dalla sua gravità. Sembra

                che da tal circostanza  , certamente non rappresen-
                tata a caso, voglia indicarsi l'egida onde    il petto
                della dea si suppone armato, la quale coi rilievi dei
                suoi orli guerniti di serpi sospenda così  il sovrap-
                josto paludamento: né al certo altra cagione saprei
                immaginare per un    tal getto di pieghe, forse vero,
                ma sicuramente non imitabile.
                  « Sono diverse negli antichi monumenti       le im-
                magini della dea di Atene coperta del paludamento
                della guisa stessa che la nostra    è rappresentata  :
                fra l'altre così vestita è l'effigie di  lei nel vaso di
                argento  di Zopiro esprimente   il giudicio di Oreste,
                e nel bassorilievo simile  del Palazzo   Giustiniani
                dopo Minerva aggiunge     il suo voto, per assolvere
                Oreste, ai suffragi raccolti nell'urna, ed ugualmente

                divisi fra l'assoluzione e la condanna. Siccome poi
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