Page 37 - Lezioni di Mitologia;
P. 37
25
Dica: Gran tempo fra di noi pugnammo,
Numi Titani, e di Saturno figli,
Della vittoria e dell' impero incerti.
Mostrate invitte mani e forza immensa
Contro i Titani nella mesta pugna,
E la dolce amistà vi risovvenga,
E quai cose sofferte: il mio consiglio
Vi trasse al raggio della cara luce
Dal dolore dei lacci e della notte
Lacrimosa. — Sì disse, e l'incolpato
fé' risposta: —
Cotto gli venerando,
Cose ignote non parli, e della mente
Gli accorgimenti e i providi consigli
Del tuo cor, che scacciò dagl' immortali
L' immenso danno, sappiam tutti, o figlio
Di Saturno. È mercè tua se qui siamo
Alla notte involati e alle catene:
Noi che maggior della paura il danno
Soffrimmo, or con prudente e intensa mente
Fia difeso da noi l'impero tuo
—
Contro i Titani nella forte pugna.
Sì parlava, e lodar gli accorti detti
I benefici numi, e guerra il core
Più che innanzi chiedeva, e guerra a gara
Moveano tutti, uomi e donne, i figli
Di Saturno, i Titani, e quei che Giove
Dell'Erebo all'orror tolse tremendi,
Che d'ogni arme maggior avean la forza:
Ben cento mani dall'immense spalle
Minacciando sorgeano a tutti, e sopra
II forte omero a ognun cinquanta teste
NiccoLiNi. Lez. d'i Mit. ecc. 4