Page 37 - Lezioni di Mitologia;
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               Dica: Gran tempo fra di noi pugnammo,
               Numi Titani, e di Saturno    figli,
               Della vittoria e  dell' impero  incerti.
               Mostrate invitte mani e forza immensa
               Contro  i Titani nella mesta pugna,
               E la dolce amistà vi risovvenga,
               E quai cose sofferte:  il mio consiglio
               Vi trasse al raggio della cara luce
               Dal dolore dei lacci e della notte
               Lacrimosa. — Sì disse, e l'incolpato
                         fé' risposta: —
               Cotto gli                     venerando,
               Cose ignote non parli, e della mente
               Gli accorgimenti e   i providi consigli
               Del tuo cor, che scacciò dagl' immortali
               L' immenso danno, sappiam     tutti, o  figlio
               Di Saturno. È mercè tua se qui siamo
               Alla notte involati e alle catene:
               Noi che maggior della paura     il danno
               Soffrimmo, or con prudente e intensa mente
               Fia difeso da noi l'impero tuo
                                                     —
               Contro  i Titani nella forte pugna.
               Sì parlava, e lodar gli accorti detti
               I benefici numi, e guerra   il core
               Più che innanzi chiedeva, e guerra a gara
               Moveano   tutti, uomi e donne,   i  figli
               Di Saturno,  i Titani, e quei che Giove
               Dell'Erebo all'orror tolse tremendi,
               Che d'ogni arme maggior avean la forza:
               Ben cento mani dall'immense spalle
               Minacciando sorgeano a    tutti, e sopra
               II forte omero a ognun cinquanta teste
              NiccoLiNi. Lez.  d'i Mit. ecc.               4
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