Page 34 - Lezioni di Mitologia;
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derdone; ritenne i figli di lei, e volle che nel di
lei nome temessero di spergiurare gli Dei. Febea
ebbe da Geo l'amabile Latona ed Asteria, che poi
maritata a Perseo, divenne madre dì Ecate, divi-
nità veneranda sopra tutte, cui Giove die l'arbitrio
del cielo e della terra e del mare, che sempre era
fra gli antichi principio di sacrifizj e preghiere, e
presiedeva ai consigli dei re, alle guerre ed alle
vittorie.
Rea si congiunse con Saturno, e n'ebbe prole
troppo chiara e potente in suo danno : Vesta, Ce-
rere, Giunone, Plutone, Nettuno e Giove. Avea l'ac-
corto vecchio consultati gli oracoli, che predetto
gli avevano che uno dei suoi figli gli avrebbe tolto
l'impero del cielo, onde questo padre snaturato tutti
gli divorava subito che Rea gli dava alla luce. Ma
nulla basta contro il Fato. Rea consigliatasi coi
suoi genitori presentò a Saturno una pietra coperta
di fasce, invece del figlio che occultò in Creta; onde
questa isola va superba per essere stata culla di
Giove; e i Cretesi mendaci ardiscono di mostrare
ancora il sepolcro del padre degli uomini e degli
Dei. Giove, essendo adulto, fu grato alla Terra, li-
berando i Ciclopi, i quali gli donarono il fulmine,
per cui comanda agli Dei, ed atterrisce i mortali.
Erasi intanto Giapeto congiunto a Climene figlia
dell'Oceano, che diede alla Terra Atlante magna-
nimo, il perfido Menezio, l'astuto Prometeo, l'in-
cauto Epimeteo, cagione di lacrime eterne al genere
umano. Giove fece piombare nell'inferno Menezio
ripieno di mille colpe, die la cura ad Atlante di