Page 31 - Lezioni di Mitologia;
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           l'Oceano, e con lui Geo, o Ceco, Iperione, Giapeto,
           Ftia, Rea, Temide, Mnemosine, Febea, Tetide e Sa-
          turno. Produsse ancora    i Ciclopi: Brente, Sterope,
          Arge, fabbricatori del fulmine a Giove e simili agli
          Dei. Ebbero ancora    il Cielo e la Terra   altri  figli,
          cioè  i superbi Titani, Cotto, Briareo e Gige,  i quali
          aveano cento mani e cinquanta teste. Teneva Cielo
          rinchiusi  i suoi  figli, onde la Terra era afflitta. Nel
          suo dolore fabbricò una falce, che diede a Saturno;
          ed  egli, insidiando  il padre mentre inviavasi al letto
          materno,  gli  fé' colla falce quell'ingiuria che in lui
          fu ripetuta da Giove suo    figlio.
             Dal sangue che piovea      dalla  ferita nacquero  i
          Giganti,  le Furie,  le Ninfe; e dalle parti recise git-
          tate nell'Oceano nacque la bella Venere, detta Afro-
          dite dal nome della spuma marina, eterna voluttà
          degli uomini e degli Dei, indivisibil compagna delle
          Grazie e di Amore, a cui mille altari fumarono in
          Pafo, in Amatunta, in Citerà. Regnava intanto la
          discordia fra gli Dei, e Cielo minacciava di punire
          i Titani suoi  figli. La Notte, benché niun   dio de-
          gnasse  il suo letto di tenebre, generò da sé stessa
          l'inesorabil  Destino,  la nera Parca, la Morte,    il
          Sonno,  i Sogni dall'ali nere, Momo dio della Mal-
          dicenza, l'Inquietudine compagna del Dolore e del
          Rincrescimento,  l'Esperidi custodi dei pomi d'oro,
          le Parche, cioè Cleto, Lachesi ed Atropo, dee ter-
          ribili, che filano la vita dei mortali e vendicano   i
          delitti. Nacquero  dalla Notte ancora Nemesi che
          premia le virtù,  e  i vizj punisce, la Frode, l'Ami-
          cizia, la Vecchiezza, la Contesa madre della Fatica^
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