Page 39 - Lezioni di Mitologia;
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               Dei possenti gli eterni occhi confonde.
               Meraviglioso ardor l'Èrebo investe,
               Ode, e vede la pugna, e con la terra
               Par che di nuovo    si confonda  il  cielo,
               E  il caos antico l'universo teme.  —
               Tanta dei numi era la guerra!    I venti
               Mescon fremiti, polve, e grida, e pianto,
               E tutto  il fulmin vince arme di Giove.
               Già la battaglia inchina. Era   il valore
               Innanzi eguale, e la vittoria incerta:
               Ma fra le prime schiere ivano Gige
               E Cotto e Briareo, che avean di guerra
               Insaziabil  sete, e dalle  forti
               Mani trecento pietre ad un sol tratto
               Scagliavan spesso, e ai pallidi Titani
               Facean di mille dardi ombra tremenda:
               Ma  il mesto suol già gli ricopre, e lega
               Catena eterna le superbe mani;
               E Giove solo col poter del ciglio
               Li circondò di triplicati nodi.
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