Page 39 - Lezioni di Mitologia;
P. 39
27
Dei possenti gli eterni occhi confonde.
Meraviglioso ardor l'Èrebo investe,
Ode, e vede la pugna, e con la terra
Par che di nuovo si confonda il cielo,
E il caos antico l'universo teme. —
Tanta dei numi era la guerra! I venti
Mescon fremiti, polve, e grida, e pianto,
E tutto il fulmin vince arme di Giove.
Già la battaglia inchina. Era il valore
Innanzi eguale, e la vittoria incerta:
Ma fra le prime schiere ivano Gige
E Cotto e Briareo, che avean di guerra
Insaziabil sete, e dalle forti
Mani trecento pietre ad un sol tratto
Scagliavan spesso, e ai pallidi Titani
Facean di mille dardi ombra tremenda:
Ma il mesto suol già gli ricopre, e lega
Catena eterna le superbe mani;
E Giove solo col poter del ciglio
Li circondò di triplicati nodi.