Page 498 - Lezioni di Mitologia;
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Marte, la face a Diana, il tirso a Bacco, il tridente
a Nettuno.
Fanciullo fu detto e Cieco, e gli diedero per com-
pagne l'Ebrietà, le Angoscie, le Inimicizie, la Con-
tesa. Seguì l'idee degli antichi il Petrarca allora
che disse di questo dio:
« Ei nacque d'ozio e di lascivia umana
Nutrito di pensier dolci e soavi,
Fatto signore e dio da gente vana. »
E Properzio, uno dei piih grandi poeti antichi, spie-
gò con molta accortezza ed artifizio poetico gli at-
tributi d'Amore:
« Chiunque fu che primo dipinse Amore fanciullo
non lo giudichi maraviglioso artista:
» Egli primo conobbe viver gli amanti senza
sentimento , e che per lievi cure gran beni peri-
scono:
» E non invano gli diede Tali veloci, ed errar
fece lo dio negli umani cuori: poiché or qua, or
là siamo gettati, e la nostra volontà muta loco.
» Meritamente è armata la mano di saette for-
mate a guisa di amo, * e la faretra pende dall'una
all'altra spalla.
» Infatti ne ferisce prima che ce n'avvediamo,
poiché da noi senza paura si mira un tanto nemico
e niuno va esente dalle sue ferite.
» In me rimangono i dardi, e l'immagine fan-
ciullesca: ma certamente egli ha perduto le sue
penne, poiché dal mio cuore non è volato più mai. »