Page 504 - Lezioni di Mitologia;
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Sappiamo da Plinio ch'egli scolpì l'Amore a Tespi
piccola città di Beozia, che per questo solo era vi-
sitata dai forestieri; che fu tolta ai Tespiesi da Ca-
ligola e portata a Roma, donde Claudio la rimosse
per restituirla loro: che Nerone tornò a ritorla e
la fece di hel nuovo trasportare nella metropoli,
dove perì nell'incendio, come vuole Pausania, o
si ammirava, come vuole Plinio, anche ai suoi gior-
ni ne' porticati di Ottavia. Asserisce questo autore
che Prassitele scolpì un' altra volta Cupido tutto
nudo pel tempio di Parlo dove ebbe fama e avven-
ture pari a quelle del simulacro materno di Guido.
Quel che sicuro è, che la moltiplicità delle co-
pie ce lo attesta per una delle più celebri statue
di questo nume; ed io la crederei volentieri un'im-
magine dell'Amore scolpito da Prassitele a Parlo;
e quell'altra in età più fanciullesca, che si ammira
in Campidoglio, nel Palazzo Laute e altrove, po-
trebbe essere imitato da quello di Tespi. >
AMORE E PSICHE
« E tu, cura soave
Di tacite donzelle,
Cui mentre Ebe sorride, il giovi n seno
Penetri ardito, i nostri carmi avrai;
Né la candida tua Psiche, e le belle
Forme, e la notte, e gli amorosi guai
Inonorati andranno.
Or ella è teco, e dell'antico affanno.
Che ricompensa un più propizio Fato,