Page 54 - Lezioni di Mitologia;
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Ritornato m'avessi. Invan, che a tanto
Non giunge il tuo poter; vuol altro il Fato;
Debbo in Troia morir: tu soffri adunque
Che del mio capo la recisa spoglia
Sia sacro dono alVamistade, e pegno
Di dolorosa tenerezza. — Ei tosto
Le lunghe anella del suo crine, aurato
Degli omeri flagello, e della fronte
Maestosa alterezza, in su la bara
Tronca col ferro, e del defunto amico
N'empie le mani, e le si accosta al petto.
Nuovi lai, nuovi pianti: al Re si voglie
Pelide allora, e di riposo e cibo.
Disse, ha d'uopo la turba; alle sue navi
Tu la rinvia; quei che del rogo han cura
R^estin qui meco e i primi duci, io vado
Il gran rito a compir: parte gemendo
La folla degli Achei. Già scorgi alzarsi
Dai funerei ministri eccelsa pira
Costrutta d'ammontati aridi tronchi,
Che ha cento pie per ogni lato: in cima
Vi si adagia il cadavere; dai membri
De' buoi scoiati e dei sgozzati agnelli
A lui qual nume in sacrifizio offerti
Il puro fior delle adipose carni
N'estragge Achille, e dell'estinto il corpo
Da capo a pie tutto ricopre, intanto
Che le ammassate vittime d' intorno
Gli fan corona : indi su lui riversa
Da doppia urna d'argento un doppio rivo
Di biondo mei, di liquid'olio. A questo,