Page 59 - Lezioni di Mitologia;
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           Infatti  antichissimo era fra gl'idolatri  il rito  di
        sacrificare su luoghi elevati, onde nelle sacre carte
        questo profano   costume è materia     alle rampogne
        dei profeti, alla pena dei prevaricatori, allo zelo dei
        giusti. Però Ezechia fu   lodato  perchè  fé' dissipare
        le altezze, romper le statue, recidere  i boschi, causa
        perenne al popolo ebreo d'idolatria, errore così caro
        all'umano intelletto.
           Sei  are sorgevano sull'Olimpo,    di molte erano
        popolati rimetto,  il Parnete, l'Anchesmo; e quando
        gli Argonauti   vollero  sul  lido  del mar  risonante
        erger un altare ad Apollo,    fu loro prima cura di
        elevarlo eccessivamente, come se imitar volessero
        un monte.
           Triplici qualche volta erano   gli altari, e trihomi
        dicevansi, e sembra    che  si praticassero  nel  culto
        di divinità,  di  ufficj e di parentela congiunte, giac-
        ché nell'Egitto, maestro    di  scienze  e di  supersti-
        zioni, vi erano di tal sorta dedicati a Latona, Apollo
        e Diana.
           Fra l'are giunte fino a noi alcune la semplicità
        sola raccomanda, altre l'ornamento, gli Dei,   i genj,
        i sonatori di flauto  che vi sono   scolpiti;  la mag-
        gior parte di esse ha negli angoli teste di animali.
           Numerosi al pari degli Dei erano gli altari, e Vir-
        gilio  ci mostra larba,   il barbaro rivale  di Enea,
        che cento, così traduce Annibal Caro,


              « N'avea sacrati, e di continui fochi
                Mantenendo agli Dei vigilie eterne
                Di vittime,  di  fiori e di ghirlande,
                Gli tenea sempre riveriti  e colti.  »
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