Page 58 - Lezioni di Mitologia;
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             norare gl'immortali: quindi è che nel principio gli
             altari non furono che ammassi di erbe,      pietre  in-
             formi,    mucchi di terra, come attestasi per Pausa-
             nia essere stata l'ara di Giove Licio.
                Coi costumi   si mutò la materia onde erano com«
             posti; e piacque ogni forma,    quantunque   si osser-
             vasse  di costruire più  alti quelli ch'esser sacri do-
             veano a Giove e agli altri celesti, più bassi tenendo
             i destinati agli Dei della terra. Di marmo, di bronzo,
             di oro  si formavano le are; raramente   si trovavano
             di legno, come per Pausania     si osserva. La cenere
             stessa fa destinata a questo uso, ed è celebre l'al-
             tare che a Giove Olimpio fu eretto da Ercole Ideo
             in faccia al Pelopio ed al tempio di Giunone. Questo,
             secondo  il mentovato   scrittore, era  dell'altezza di
             ventidue piedi, in varj ordini diviso, cinto di scale,
             di cenere e pietre composte. Altari di consimil ma-
             teria sorgevano nel tempio stesso d'Olimpia a Giu-
             none e alla   Terra.  Miracolo del mondo era l'ara
             formata  di corna   inalzata ad  Apollo in Delo, che
             niun glutine, verun legame congiungeva; onde Cal-
             limaco, lusingando   la credula   superstizione, disse,
             esser di tanto   artificio  solamente  lo stesso nume
             capace.
                Alcune are erano solide, altre vuote nella parte
             superiore, onde accogliere potessero delle vittime  il
             sangue, e  il vino delle libazioni. Né tutte s'inalza-
             vano nei templi, ma fra    i boschi ed  i campi, e so-
             vente sopra le montagne, forse perchè l'immagina-
             zione dei mortali reputava che così avvicinandosi
             al  cielo,  giungessero  più rapidamente innanzi agli
             Dei  i voti e  i  sospiri.
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