Page 62 - Lezioni di Mitologia;
P. 62
50
Quando di lungo viaggio erano fuggiti ai perì-
coli, propiziavano alla Fortuna Reduce e ai Lari
i pellegrini; ad Ercole Invitto le salve legioni; a
Nettuno coloro che all'alto mare aperto fidati, avea
fragil legno divisi dalla morte, ed a Mercurio an-
cora, se l'avarizia gli avea spinti sulle navi a cer-
car merci ed oro profondendo la vita.
Sacrificavano a Giunone una giovenca colle corna
dorate quei felici, che credevano aver sortito dal
cielo una moglie pudica, e le offrivano incenso sotto
il nome di Lucina, perchè ne favorisse il parto quando
era per farli ricchi di prole.
Un bianco toro, una corona, opime spoglie of-
frivano a Giove quei Consoli, che sul Campidoglio
venivano dall'aratro ai trionfi.
I Messenj al nume signor della guerra facevano
sacrifizj detti Ecatomfonie, come se cento nemici
avessero uccisi.
ai Lari coronati libavano
A Giano , a Vesta , ,
gli sposi il farro e il vino; gli agricoltori offrivano
agnelli e giovenchi a Cerere, vestiti di bianco, e
legate le mani con rami d'olivo, perchè loro ren-
desse con larga usura il seme fidato alla terra, e
con fallaci erbe non deludesse la speranza della
messe.
I sacrifizj statuiti avevano luogo in tutti i mesi.
Quelli di Giano, di Giunone, di Esculapio nel gen-
naio, di Nettuno e degli Dei infernali nel febbraio,
di Minerva nel marzo, di Venere nell'aprile, di
Apollo nel maggio, di Mercurio nel giugno, di Giove
nel luglio, di Cerere nell'agosto, di Vulcano nel