Page 49 - Lezioni di Mitologia;
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dea bruciò soavi farmachi ai venti perchè non ne-
gassero alla famosa nave la terra sperata. Nei sa-
crifìzj degli Dei marini raccoglievasi il sangue, e
le nere vittime non percoteva la scure, ma scannava
il coltello. Omero, nel lido del mare risonante, mo-
stra neìV Odissea nerissimo toro svenato all'adirato
Nettuno, a cui, se le sue onde spianava, offrivano
ancora il cinghiale e l'agnello; l'unito sangue so-
levano in queste propiziazioni scagliare nel mare
e gli animali promessi sempre fra l'onde immola-
vano quando dalla tempesta erano stati suggeriti
i voti, e la paura dei mortali avea patteggiato coi
numi. Prima le interiora, quindi il vino riceveva
l'oceano paventato; e Virgilio ne rappresenta il
suo eroe, che ornato le chiome di ulivo, getta dalla
prora nei flutti parte della vittima e il liquore
,
dono di Bacco, di cui tre volte al padre dell'onde
fa libazioni il condottiero degli Argonauti, perchè
reputavasi che dei numeri impari si compiacesser
gii Dei : opinione avvalorata dai sottilissimi vaneg-
giamenti dei filosofi pittagorici. Miele e latte con-
sacravasi alle Ninfe custodi dell'acque.
Nell'orrore della notte, col capo inchinato verso
la terra , al contrario dell' ostie offerte ai celesti
scannavansi da sacerdoti in veste nera gli atri
animali , che mansuefar doveano l'eterna mestizia
e del re di Stige e dei numi consorti nell'impero
e nella pena. Cupe fosse ricevevano il tiepido san-
gue, e l'olio invece del vino versavasi sulle viscere
che fumavano all'imperatore dell'ombre. Di tutte
le propiziazioni agii Dei infernali madre era la