Page 46 - Lezioni di Mitologia;
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lego Brenno, che derubarono il tempio di Delfo, e
deridendo la religione dei sepolcri cercarono con
memoranda avidità l'oro fra le ceneri degli estinti,
mostrando che dalla barbarie dei vincitori nemmeno
il sonno della morte è sicuro.
Converrà adesso parlare dei sacrifizj, che divide-
remo, secondo il genere dei numi ai quali erano
offerti, in celesti, marini ed infernali. Succederà a
questi la descrizione di quelli coi quali gli antichi
sancivano il giuramento, placavano le ombre degli
estinti, le di cui tombe bevvero qualche volta umano
sangue. Achille offerse al troppo vendicato amico
quello dei prigionieri Troiani; Pirro sulla tomba
di lui uccise Polissena guidato dal paterno furore.
Ma gli Dei aveano già dato l'esempio della colpa:
che r ara di Diana era stata tinta in Aulide col
sangue d'Ifigenia, e un padre immolava all'ambi-
zione del regno la sua primogenita figlia.
Euripide, Seneca ci narreranno nella seguente
Lezione, questi sacrifizj, eterna vergogna degli uo-
mini e degli Dei, che furono
9 Famoso pianto della scena Argiva. »
Favelleremo intanto di quelli che si offrivano ai
celesti. — Erano soliti celebrarsi in primo luogo
quando le gote dell'aurora, per servirmi dell'espres-
sione di Dante, pallide divenivano, ed il sole ap-
pariva sull'oriente. Serti composti colle frondi degli
alberi cari agli Dei ai quali sacrificavasi, corona-
vano le vittime, gli altari, i sacerdoti, i vasi stessi