Page 51 - Lezioni di Mitologia;
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E gli splendidi bronzi, ed i superbi
Dodici corridori, e le di Lesbo
Sette donzelle, a cui splendeva in mezzo
D'amabile rossor distìnta il volto,
Quasi rosa tra fior, Briseide bella.
Il cignal sacro da più funi avvolto
Tenea Taltibio; Agamennón s'accosta,
E '1 coltel tratto, dell'irsuta fera
Le dure sete pria divelte offerse
Primizie a Giove, e a lui le mani alzando
Riverente pregò: taciti, intenti
Stanno i Greci a quel prego. — Odimi, augusto
Regnator delle cose, e voi m'udite,
Sole, Terra, o venerande Erinni
Punitrici degli empj; a tutti io giuro
Che '1 pudor di Briseide e la beltade
Mi furon sacri, che l'amore e i dritti
D'Achille rispettai, che intatta e pura
Io gliela rendo (ella al Signore un guardo
Volse loquace, indi il chinò): s'io mento.
Quante mai pene hanno i spergiuri al mondo
Piombin sul capo mio. — Disse, e le fauci
Del cignal trapassò: l'araldo il teschio
Spiccò, roteilo, e lo scagliò nel mare
Carco di tutti sopra sé raccolti
1 tristi augurj e minacciati danni.
Aggiungerò a questi bei versi alcune notizie sui
sacrifìzj che ai morti si facevano, come mi sono
prefisso nella mia Lezione. Quindi Omero ci occu-
perà di nuovo, leggendovi nella traduzione del sq-