Page 591 - Lezioni di Mitologia;
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              Nasconde   il sonno. Addio, rimanti in pace,
              Immensa notte mi circonda, io vado
                                                            —
              Ed a te tendo, ahi non più tua,    le palme!
              Yacillante  sì disse, e sparve, eguale
              A fumo che    si mesca in aure lievi,
              E lui fra l'ombre brancolante invano,
              E che molto volea dir, più non vide.
              E  gli vietava traghettar Caronte

              L'opposto stagno   : e come mai poteva
              Seguir di nuovo la rapita moglie,
                 piegar con qual canto    i numi e TOmbre?
              Ella già fredda sulla stigia barca
              Naviga. È fama che per sette mesi
              Dello Strimon nella deserta riva
              Piangesse sotto d'un'aerea rupe.
              Un'armonia nei freddi antri sonava
              Che le tigri placò, trasse le querci.
              Tal mesto all'ombra di frondoso pioppo
              Piange usignolo   li smarriti  figli,
              Che tolse al nido, non pennuti ancora,
              Insidiando l'arator villano,
              Onde la notte sopra    i rami assiso
              Piange, e rinnova miserabil carme,
              E largamente la nativa selva
              Di querele riempie. Amor non diede.
              Non imeneo conforto all'egra mente.
              Solo scorreva gl'Iperborei geli
              Ed  il Tanai nevoso, e da Rifee
              Pruine  i mai non vedovati campi    :
              E la rapita sposa, e degli Dei
              Piangeva   i vani doni, onde sprezzate
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