Page 656 - Lezioni di Mitologia;
P. 656
,
644
trasmette tutte indistintamente alla memoria dei
posteri le memorabili azioni, o sieno esse reputate
degne di lode, ovvero di biasimo. Il sasso su cui
siede la Musa può simboleggiare le rocche di Par-
naso, dell'Elicona, e ci fa sovvenire il nome delle
Ninfe che dà Virgilio alle Muse. Il suo vestire con-
siste in una tunica con mezze maniche, strette e
allacciate con diversi davi o bottoncini, chiamata
dagli antichi tunica axillaris, e in una sopraveste
che le si avvolge intorno dal mezzo in giù. Meri-
tano osservazione le scarpe che sono fatte a san-
dali, come quelle della maggior parte delle statue
mitologiche, ma sembrano di cuoio, che coprono il
piede né mostrano allacciatura. Simili calcei detti
dai Latini alutm , perchè forse apparivano senza
lacci , erano anche proprie delle persone teatrali
ed è ben noto quanta parte avessero le Muse ne-
gli spettacoli.
» Non mi trattengo sull'alloro che le circonda i
capelli, e perchè tutti sanno come convenga a que-
ste Dee la pianta sacra ad Apollo, e perchè la te-
sta, antica bensì, ma probabilmente di una Musa,
non è la propria di questa statua che ne fu trovata
mancante. Merita osservazione il volume che ha in
seno. Quello che vi rimane di antico è bastante a
dimostrare non esser di membrana, ma di papiro,
tanto comparisce arrendevole nelle pieghe e man-
cante d'elasticità. Infatti fu questa pianta la mate-
ria più comune dei volumi ancora presso i Greci,
dacché la reser nota le conquiste di Alessandro,
prima specialmente che la gelosia di Tolomeo Fi-