Page 674 - Lezioni di Mitologia;
P. 674
662
scrizione, che ho trodotta, mosso dal gradimento che
aveste per questo animato scrittore nella passata
Lezione.
ANFIARAO.
— Le highe (che ancora le quadrighe non so-
levano guidare gli eroi, eccettuato Ettore audacis-
simo fra loro) trasportano Anfìarao che ritorna da
Tebe, nel qual tempo si dice che la terra per lui
sprofondasse, onde nell'Attica rendesse gli oracoli,
e dasse vera risposta sapiente fra gente illustre per
sapienza. Fra questi sette che a Polinice Tebano
tentavano di restituire V impero , nessuno ritornò
fuori che Adrasto ed Anfìarao; gli altri ha la città
di Cadmo: perirono per l'aste, pei sassi e per le
scuri.
Ma è fama che Capaneo fosse ferito dal fulmine,
avendo il primo arrogantemente ferito Giove. Ma di
questi convien dire altrove. La pittura ci comanda
di guardare al solo Anfìarao colle stesse corone e
col lauro fuggente sotto terra. I cavalli sono bian-
chi, le rote con impeto si aggirano: di spuma è
sparsa la terra , i crini si riversano ad esso ba-
gnati di sudore-, si è sparsa intorno una lieve pol-
vere, che gli mostra meno belli, ma più veri. An-
fìarao, armato tutta la persona, ha lasciato il solo
elmo alzando la testa sacra ad Apollo, nelle sem-
bianze sacro e vaticinante. È ancora Oropo rap-
presentato giovine in mezzo a donne di color glau-
co : esse denotano il mare. È dipinto ancora l'ora-