Page 676 - Lezioni di Mitologia;
P. 676
664
erano tutte coperte delle vivande, delle quali si nutri-
vano i principi eroi. Ma tutto è scompigliato, poiché
da quelli che banchettando spirano, parte è rovesciato
dai calci, parte rotto, parte versato sopra loro: e
alcune coppe ripiene di sangue cadono dalle tremule
mani perchè nell'ubriachezza sono uccisi. Quanto
all'aspetto degli estinti, vi è chi ha il collo tagliato,
cercando d'inghiottire un boccone di vivanda o un
sorso di vino, questo ha la testa recisa di sotto le
spalle nella stessa attitudine che si abbassava sul
nappo, quello ha tagliato il pugno coi quale sol-
leva la tazza.
Chi cadendo dal suo letto trae dietro a sé la
tavola, un altro si rovescia prono sulla testa e sulle
spalle. Vi é alcuno che cerca di evitare la morte,
un altro vorrebbe fuggire, ma l'ubriachezza glielo
impedisce come se avesse ai piedi catene. E fra
tutti questi che sono per terra non ve n'è uno che
sia pallido, poiché, spirando fra il vino, il colore
non così presto gli abbandona.
Ma il punto principale di tutto questo mistero
é Ao'amennone, ucciso non nei campi di Troia, nò
sulle rive dello Scamandro, ma tra fanciulli e don-
nicciole come un bove nel presepio. Ecco ciò che
gli è accaduto dopo tanta gloria e tante fatiche
nel mezzo dell'infausta cena!
Ma pietà maggiore ancora merita ciò che accade
a Cassandra, poiché Clitennestra si affretta di alzare
tutta la scure sopra lei con uno sguardo furioso, crol-
lando la testa scapigliata, con un braccio reso più
fermo e più terribile dal furore: dove la misera,