Page 738 - Lezioni di Mitologia;
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                    La destra in atto di pregar:    lo tira
                    Per l'altra mano Autouoe a      se, la madre
                    Errando intorno, col suo piede opprime
                    Il petto  al  figlio, e la cervice inchina

                    Trofeo diviene dell'audace tirso.
                    E con la gioia del furor volgeva
                    Al mal non ebro Cadmo       il pie veloce,
                    E per la preda del lion mendace
                    Ne vomitò dalla rabbiosa gola
                    Queste parole:      già felice Cadmo,
                    Beato or chiamo    te  ! Cintia l'inermi

                    Mani d'Agave superar le belve
                    Yide sopra le rupi. A questa mia
                    Fatica s'ammutir le Driadi.    Il Padre
                    D'Armonia nostra,    il ferreo Marte, armato
                    Di lancia, ebbe stupor; mirò la    figlia,
                    Che senza ferro già vibrava     il tirso
                    Uccisor dei leoni.     Cadmo, appella
                    Penteo compagno del tuo soglio, e miri
                    L'opre  di Bacco con gelosi lumi.
                    Affrettatevi, o servi,  e alla Cadmea
                    Soglia fìggete  il sanguinoso capo,
                    Dono di mia vittoria. Ahi che tal belva
                    Mai non uccise Ino cognata. Mira,
                    Autonoe, disse, e con tranquillo braccio
                    Il caro peso   inalza. — Udìa la stolta
                    Minaccia Cadmo della lieta     figlia,
                    E questi detti confondea col pianto.
                    Ahi qual fera domasti. Agave?     il figlio
                    Savio, del seno tuo peso diletto!
                    Echione fu padre a questa belva:
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