Page 741 - Lezioni di Mitologia;
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Suoneranno le corde: Autonoe, Agave,
E dei lor figli l'immatura morte.
Ma qual è intanto al mio dolor conforto.
Caro fanciullo? al tuo talamo ancora
Io non alzate avea le tede ardenti,
Ornamento agli sposi, e non udia
Cantar Imene i tuoi pudichi amori,
Né in un tuo figlio io ti rividi. Almeno
Altra Baccante a te troncato il capo
Avesse, e non la sventurata Agave!
Penteo non accusar la madre insana,
Penteo, infelice: il reo fu Bacco: Agave
E innocente. Che dico? ancor di sano'ue
Grondano le mie mani, e pel reciso
Capo rosseggia la materna veste!
Certo ch'io libo a Bacco: olà! rendete
I vasi a me: prenditi o Bacco: è sangue
Del figlio mio! Pel mio delitto io vissi
Più di lui: ma fedele a questo pianto
d'inalzerò la tomba, e l'infamata
Mano ricoprirà l'amata testa
Di polvere, e sarà scritto sull'urna!
Son Penteo, o jpellegrin, mi diede Agave
La vita, e Agave me fanciullo uccise. —
Nonno, Dionisiache, lib. xlvi
NiccoLiNi. Les. di Mif, ecc. 92