Page 740 - Lezioni di Mitologia;
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Misera madre! rimirando il capo
Di Penteo ucciso. Sull'arena alfine
Disperata si getta, e le sue chiome
Rotolando deturpa. A) seno toglie
L'irsute pelli, ne rovescia i vasi
A Bacco sacri, e sul materno seno
Il sangue scorre. Bacia gli occhi al figlio,
E della fronte illividita i giri.
Le belle chiome del sanguigno capo,
E gridando mandò tal voce: Bacco,
Bacco crudel, che mai non sazia il sangue
Della tua stirpe. A me la rabbia antica
Rendi: che di furor specie più cruda
Ho, la saviezza. Fa che un'altra volta
Forsennata divenga, e Penteo fiera
Chiami: una fiera io misera credea
Svenare: or del mio figlio inalzo il capo,
Non quello d'un leone. te felice
Autonoe, che Atteon morto piangesti;
Ma tu fosti innocente! io fra le madri,
Io sola, il figlio uccisi. Esule i figli
Ino mia non uccise: il padre solo
Fu reo. Misera me! con Semel Giove
Giacque, onde Penteo io mi piangessi, e Giove
Salvava il figlio dal materno scempio
Tutta la stirpe ad abolir di Cadmo.
Or sii pietoso: al sangue mio fa guerra
Un dio. D'Armonia appo i nuziali letti
Celebrati dai numi, e i doni eterni
Di tanta sposa, se l'antica cetra
Apollo ripercote, unico pianto