Page 751 - Lezioni di Mitologia;
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Esclama: Olà, tendete in queste selve,
compagni, le reti: or qui m'apparve
—
Di doppia prole lionessa altera.
Come di belva, della moglie insegue
L'orme, e rapisce dal materno seno
Learco, che ridendo a lui tendeva
Le pargolette braccia, e ben sei volte
Per l'aer suso, quasi fionda, il rota:
Spargersi vedi contro il duro sasso
Quelle tenere membra. Alfìn la madre
Commossa, o sia dolore, o sia veleno,
Ulula e fugge con le sparse chiome
Furiosa, e te porta in mezzo al mare,
Melicerta, con le nude braccia.
Evoè Bacco, suona: e rise Giuno
Sotto il nome di Bacco, e disse: Questi
il tuo beato alunno. —
Usi ti doni
Una rupe sovrasta al mare, incava
L'ime sue parti lo spumante flutto:
Nell'aperto Ocean sorge la fronte,
Che sfida il cielo e le tempeste. Siede
Ino già sopra l'occupata cima:
Le die forza l'insania, e già si slancia
In mare, e non la tarda alcun timore :
Spuma dal peso suo l'onda percossa.
Della nipote Venere piangeva
Il non mertato caso, e così esclama
Con utile lusinga: Dio dell'onde,
Dell'universo imperator secondo,
Vicino a Giove nel poter, ti chieggo
Alte cose: pietà dei miei, che vedi