Page 754 - Lezioni di Mitologia;
P. 754
742
Giunone avendo minacciata della sua collera que-
sta nuova nutrice , Mercurio ritira il nume bam-
bino dalle mani d'Ino per darlo in deposito a Rea,
a Cibele, che ne prende cura.
Dalla sua più tenera giovinezza la dea gì' inse-
gna a montar sopra un carro tirato da leoni, ani-
mali consacrati al Sole. Così Bacco cresceva, e di-
veniva forte ogni giorno sotto la tutela di Rea.
Nonno dipinge i Pani che danzano intorno al
giovine Bacco, e compongono il corteggio del dio,
che ha le forme di toro. Celebrano queste danze,
ripetendo il nome del dio, intanto che Semole an-
cora ardente nei cieli s' insuperbisce della fortuna
del suo figlio, e delle cure particolari che ne pren-
dono Cibele e Giove. Nonostante Giunone irritata
contro Ino che aveva osato di nutrire, Bacco si
dichiara contro essa, e riempie la sua casa di quelle
infelicità, che Ovidio vi descrisse in parte nella pas-
sata Lezione.
Dopo questo episodio, il poeta ci conduce in Li-
dia, ove Bacco era allevato scherzando coi Satiri,
e bagnandosi nelle acque del Fattolo. Qui scher-
zando sulle coste della Frigia fece conoscenza di
un giovine Satiro chiamato Ampelo , o la Vigna.
Il poeta ci dipinge questo bel fanciullo, e le sue
grazie nascenti, che a Bacco inspirano affetto. Il
dio si volge verso lui , e gli dice le cose più lu-
singhiere: lo interroga sulla sua nascita, e finisce
per dire, che lo conosce e sa che è figlio del Sole
e della Luna. Bacco se ne innamora: non è con-
tento che con lui, e si affligge della sua assenza.