Page 79 - Lezioni di Mitologia;
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Per la patria e pei Greci ecco ch'io dono:
Volentieri del mio sangue spargete
L'ara del nume: così piacque ai fati,
10 vi ubbidisco; il mio morir vi renda
Vincitori e sicuri, e nel ritorno
Per me baciate la felice terra
Ch' io più non devo riveder. padre,
Dammi gli ultimi baci, e tu gli rendi
Alla dolente tua consorte. Oh mia
Madre, son queste le sperate nozze ?
Ma che? ministri all'ara e niun Argivo
Ver me s'appressi, che sicura al ferro
Offro il collo animoso. — In questi detti
Figlia di re conosce ognuno. In mezzo
Taltibio stava, e all'affollate schiere
Voti e silenzio comandò. Calcante,
D'infelice corona ornolle il crine,
E nell'aureo canestro il ferro ignudo '
Pose. Achille lo prende, intorno all'ara
Corse, e quindi esclamò: Dea, che godi
Col certo strale saettar le belve,
E col tuo raggio della mesta notte
Le tenebre rallegri, accetta il sangue
Che Grecia t'offre e Agamennon ch'è padre.
A noi concedi il navigar felice.
di Troia conquistar le mura. —
Possiam
Al suol rivolte le pupille avea
11 popolo e gli Atridi. Il sacerdote
L'acciar si reca nelle mani, e prega,
Ed attento osservò dove alla gola
Vibrasse il ferro. Io di dolor nei lacci