Page 78 - Lezioni di Mitologia;
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Celar l'aspra bipenne, e  '1 popol tutto
                  Stillar per gli occhi in larga vena   il pianto

                  Sol per pietà di  lei, che muta e mesta
                  Teneva a terra le ginocchia inchine.
                  Né giovò punto all'innocente e casta
                  Povera verginella in tempo tale
                  Che prima al re    titol di padre desse;
                  Che tolta dalla man de' suoi più cari
                  Fu condotta all'aitar tutta tremante:
                  Non perchè terminato     il sacrificio.
                  Legata fosse co  '1 soave nodo
                  D'un illustre imeneo; ma per cadere
                  Nel tempo istesso di sposarsi, offerta
                  Dal padre in sacrifìcio ostia dolente.
                  Per dar felice e fortunato evento
                  All'armata navale....  »
                                    Lucrezio,  Della Natura ec.  lib.  i.

                             RACCONTO DEL NUNZIO.

                Tutto dirò se non lo vieta    il core.
                  Che spavento e stupor tengono a gara,
                  E ancor trema e rifugge. Eramo giunti
                  Della figlia di Giove   al sacro bosco
                  Ed   ai  floridi prati ove dei Greci
                   Son  le schiere accampate. In mezzo a noi
                   Stavasi Ifigenia; la vide  il padre:
                   Gemè, la fronte rivolgendo indietro
                   Si pose  il manto innanzi agli occhi, e pianse;
                   Ma la donzella al re s'accosta, e dice:
                   Eccomi,    padre: a te la cara vita,
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