Page 82 - Lezioni di Mitologia;
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                   Adesso un Dio per me vi parla, e spiega
                   I suoi decreti e la sua scelta. Un'altra
                   Ifigenia macchiar deve la riva.
                   D'Elena è   figlia, e ne fu Teseo  il padre
                   Quando placò con imeneo segreto
                   I brevi sdegni alla rapita donna.
                   10 vidi,  io stesso dei nascosi amori
                   Questo frutto  infelice, e scorsi allora
                   La minaccia dei   fati. Or qui la tragge
                   Fortuna, e  il suo furor: sotto mentito
                                                               —
                   Nome vi sta davanti agli occhi, e m'ode.
                   Così dicea Calcante, e sopra l'asta
                   Poggiati immobilmente odonlo     i Greci,
                   E guatano Erifile:   all'ara innanzi
                   Stavasi, e forse del feral coltello
                   Le dimore accusava,    e  il volsjo ammira
                   I suoi natali e la sua sorte:  il core
                   Pietà furtiva percotea. Ma Troia
                   Gli  si fa innanzi, e del tuo sangue è prezzo.
                   Sventurata Erifile. Allor  si grida:
                   Mora, mora. — Calcante impugna        il ferro,
                   E  il rio decreto ad eseguir s'accinge.
                   Ma la vergine esclama: arresta,    il sangue
                   Di quel possente che nel sen mi scorre.
                   Verserò senza della man profana
                   11 crudel ministero. Afi'erra  il sacro
                   Acciaro dall'altare,  e in sen l'immerge.
                   Appena   il sangue sull'infausta terra
                   Rosseggiava, rimbomba     il tuono, e crolla
                   L'ara, fremono   i venti,  e  il mar risponde
                   Coi muggiti, la riva geme e spuma.
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