Page 81 - Lezioni di Mitologia;
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                sole, che nell'esecrata terra
             D'Atreo ravvisi  il vero erede,  il  figlio,
             E dalla mensa di delitto piena
             Un dì torcesti l'atterrito raggio,
             Oggi ricalca la funesta via
             Che  il padre t'insegnò. Che dico, o madre
             Infelice! la mia figlia già cinge
             Abominato serto, ed offre   il collo
             Ai coltelli sacrati. E chi gli apprestaf
             Il genitore. E già Calcante      Oh crudi!
             Fermate;  il sangue che già scorre, è sangue
             Di chi  il fulmine vibra;  il tuono  io sento,
             Trema la terra: un Dio la scote, un Dio.
                                              Racine, Ifigenia.

                         RACCONTO d'uLISSE.


           A Grecia intera più funesto giorno
             Non sorse mai. Già sopra    il campo vola
             Discordia, e dà della battaglia  il segno.
             Ed atterrita Ifigenia rimira
             Tener le schiere un lato, e l'altro Achille,
             Che solo è in sua difesa, e solo   i Greci
             Spaventa, e  i numi fa discordi in   cielo.
             Di mille dardi all'ombra   il di  si cela,
             E primizia di strage   il sangue scorre.
             Ma Calcante   si avanza: aveva    i lumi
             Scintillanti terrore, e sulle bende
             L' irta chioma  si alzava orribilmente,
             E del nume    il furor gli agita  il petto.
             Esclama: Udite, o Greci, odimi Achille:
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