Page 163 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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NELLA GRECIA.  l63
    rè? Non compie le calamità cT Ifigenia:  la Dea
    la trasporta in Taurine, ed è per ricondurla
    ben presto trionfante nella Grecia (1).
      Il domina  della fatalità non regna altrove
    piti fortemente che  nelle tragedie d’ Oreste e
    d’ Elettra. Ma l’autore ha ,un bel ripetere che
    l’oracolo commise ad essi di vendicare la morte
    del loro padre (2) , ha un bel colmarli di terro-
    re prima del delitto, e di rimorsi dopo che
    l’hanno commesso, rassicurandoli con l’appari-
    zione di una divinità che promette loro la sorte
    più fortunata  ( 3 ) : questi soggetti restano sem-
    pre egualmente contrari allo scopo della trage-
    dia. Nondimeno riescono bene, perchè non av-
    vi cosa più commovente del pericolo d’Oreste,
    delle sciagure d’ Elettra, della ricognizione tra
    fratello e sorella  ; perchè d’altronde lutto si ab-
    bellisce sotto la penna di fischilo , di Sofocle e
    di Euripide. Oggidì che la sana filosofia ci vieta
    d’attribuire alla divinità un sol movimento d’in-
    vidia o d’ ingiustizia (4) , dubito che simili favo-*
     (1) Idem Ifigen. in Aulul.  t>.  i 583 . Idem Ifigen.
    in Taurid. v. 783.
     (2) Idem in Orest. v.  5 e 693. So/ocl. in Elelt .
    d. 36  , 70. ec.
     ( 3 ) Eurip. ivi v. 1626. Idem nell! Elett.  v. 1238 .
       Piai, nel Tim • L 3  , p. 29, Idem nel Teet.  t. 1.
     (4)
    p.  17 6.

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