Page 161 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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abito intinto nei delitti cheai tragmìéero ai suoi
discendenti (t)i m •"
Felici nondimeno le nazioni quando la ven-
,
detta celeste non si estende che sulla posterità
del colpevole ! Quante volte non si vide infieri-
re contro un regno intiero! Quante volte anco-
ra i nemici d’ un' popolo non sono essi divenuti
lo scopo dell’ odio de’ suoi Dei quantunque non
,
gli avessero mai offesi ! A quest’ idea insultante
per la divinità ne fu sostituita in seguito un’al-
tra che non facea loro minore oltraggio.' Alcuni
sapienti, atterriti dalle vicende che rovesciano
le cose umane, supposero una potenza che si
prende giuoco de’ nostri progetti, e ci aspetta
al momento della felicità, onde immolarci alla
sua crudele gelosia (a). • - ' •
Risultava da questi mostruosi sistemi, eon-
chi use Teodetto , che un uomo può eèsere stra-
scinato nel delitto o nella infelicità pel solo irti*
pulso d’un nume, al quale la suà femiglia, la .
sua nazione, o la sua prosperità sia divenuta
odiosa. (3).. Nondimeno, siccome la 'durezza di
il .t ì > •• • . t, . ; . > - ».
( 1 ) Eurip. nella Feniss. t>. Apóllod. I. 3 ,
p. 169. Banier Mitolog. t. 3 , p. 73 .
( 2 ) Erod. I. 1 , c. 3i, L 3 , e. 4*>> l-l » c. bfi. S°~
foci, in Filot. v. 789.
( 3 ) Eschtl. pres. Fiat, della repubb. I. à, 0 2 ,
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