Page 162 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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         questa dottrina ndn facea spicco maggiore che
         nella tragedia,  i nostri primi autori non  l’ an-
         nunziarono sovente se non con alcuni correttivi,
         avvicinandosi così alla regola che ho stabilita. Il
         personaggio colpito dalla fatalità, ora la giustifi-
         cava con un  fallo personale , aggiunto a quello
         che il sangue gli avea irasmesso: ora, dopo aver
         soddisfatto in ordine al suo destino, veniva tol-
         to al precipizio in cui era stato condotto. Fedra
         arde d’ un amore colpevole: Venere fu quella
         che l’accese nel suo cuore, onde rovinare I P-
         polito. Che cosa fece Euripide? Non ha dato a
         questa  principessa che una parte subalterna:
         fece di pili j ella concepisce e pone in esecuzione
         l’orribile progetto d’accusare Ippolito  (1).  Il
         suo amore è involontario,  il suo delitto non è
         tale: ella diviene un personaggio odioso,  che
         dopo aver mosso altrui alquanto a pietà, finisce
         coll’essere esecrato. Lo stesso Euripide volle ac-
         cumulare tutto l’interesse sopra Ifigenia. Mal-
         grado la sua innocenza e le sue virtù , ella deve
         lavar col suo sangue l’oltraggio che Diana ha
         ricevuto da Agamennone. Che fa ancora l’auto-

         p. 38o. Eurìp. nelCIpp.  v. 83 1 e 1378. Casaub. nei
         eav. et Aristaf. v.
          (1) Euripìd . nell Ipp.  v. 728 e 877.


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