Page 173 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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Achille è impetuoso e violento , Ulisse prudente
e dissimulato, Medea implacabile e crudele;
ma tutte queste qualità possono talmente esse-
re graduate, che da un solo carattere ne risul-
tino parecchi che altro di comune non abbiano
che i tratti principali: tal è queJIo d’Eleltra
( 1 )
e quello di Filottete ( 2 ), in Eschilo, Sofocle
ed Euripide. É lecito esagerare i difetti d’ A-
chille; ma giova maggiormente indebolirli collo
splendore delle sue virtù, come ha fatto Ome-
ro. Seguendo questo modello, il poeta Agatone
produsse un Achille che non si era più veduto
sul teatro (3).
Varietà nelle catastrofi. Alcune terminano
felicemente, altre infelicemente: ve ne sono da
cui, con doppia rivoluzione, i buoni ed i mal-
vagi provano un rovescio di fortuna. La prima
maniera non conviene che alla commedia (4).
Zopiro. Perchè escluderla dalla tragedia?
Operate il patetico in tutto il corso del dram-
ma; ma lasciatemi almeno respirare alla fine, e
l’ anima mia ricreata senta il pregio della sensi-
bilità.
(1) Eschil. in Coef. Sofocl , ed Eurip. nell' Elett.
(2) Dion. Grisost. oraz. 62 , p. 648.
( 3 ) ArisL ivi c. i 5 , p. 66 \.
(4 ) Idem ivi c. i 3 , p. 66 2.
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