Page 179 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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    to alla rettorica , la teoria delle passioni  (  i ) , ed
    attenerci non tanto  allo sviluppo delle medesi-
    me;, quanto ai loro effetti. Imperciocché non in-
    tendiamo altrimenti di presentar l’uomo ai vo-
    Etri riflessi , ma bensì le vicende dell’umana vita
    e spezialmente le calamità che l’opprimono  ( 2 ).
    La tragedia è per sì fatto modo  il racconto di
    un’azion terribile e commovente, che parecchi
    de’nostri drammi finiscono con queste parole re-
    citate dal coro: cosifinisce quest''avventura (5).
    Considerandola  sotto questo punto  di  vista ,
    comprenderete se sia essenziale  1 esprimere le
    circostanze che rendono la narrazione più inte-
    ressante e la catastrofe più funesta. Importa an-
    cor più di  far sentir tutto, piuttosto che dir
    tutto. Tal è la massima d Omero. Egli non si
    perde a dar minuto ragguaglio dei legami che
    uniscono Achille e Patroclo j ma alla morte di
    quest’ultimo, si fanno conóscere con torrenti di
    lagrime, e scoppiano a colpi di fulmine.
    ^  Zopiro. Non so darmi pace che fin ora sia
    stata negletta la più dolce e la più forte passio-
    ne. Tutto  il fuoco d’amore arde nel cuor di
                           1  t
     (1)  /Iris tot. dei cosi. Idem retlor. ec.  ,
     (2) Arisi, poet.  c. g , p. 65 f.
     ( 3 ) Euripid. in diceste v. u 63 . in Androm. v. 12&8*
    nell' Elena 1708. nella Medea v.  i 4 » 9 -


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