Page 184 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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*84    VIAGGIO d’àNACARSI
           Non potreste mai troppo studiare  i no-
        stri grandi modelli : penetratevi bene delle loro
        bellezze ; ma sopra tutto imparate a giudicar-
        ne^ e in modo che una  servile ammirazione
        non v’impegni a rispettare i loro errori. Abbia-
        te il coraggio di condannare quel ragionamento
        di Jocasta. I suoi due figli aveano convenuto di
        salire alternativamente sul trono di Tebe. Eteo-
        cle ricusava di scenderne, e per indurlo a que-
                               fra le
        sto sacrifizio , la regina gli rappresenta ,
        altre cose, che l’ uguaglianza anticamente stabi-
        li i pesi e le misure, e che regolò ognora l’or-
        dine periodico dei giorni e delle notti
                             ( 1 ).
           Agli Ateniesi piacciono moltissimo le sen-
        tenze chiare  precise e condotte senza sforzo:
               ,
        ma fa d’uopo stare attenti nella scelta, percioc-
        ché essi rigettano con indignazione le massime
        che distruggono la morale.
           Polo. E sovente mal a proposito. Fu attri-
        buito a delitto l’aver Euripide posto in bocca
        d’ Ippolito queste parole: « La mia lingua ha
        n pronunziato il giuramento, il mio cuore l’ha
        » detestato (2) ». Nondimeno esse convenivano
         ( 1 ) Euripid. Fertis. v. 644 *
         (2) Euripid. nell Ippol.  v. 612. ScoL hi. ArisloL
        ret. L 3 ,             c. 29,
             c. 16, p. 602. Cicer. dei doveri L 3 ,
        t . 3 , p . 289.
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