Page 238 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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2 3.8 VIAGGIO d’anACÀRSI
tù. Il giorno dopo il nostro arrivo, sopraggiunse
la pioggia mentre passeggiavamo nella piazza
circondata di portici appartenenti alla repub-
blica. Volevamo prendervi ricovero: ci fu vieta-
to, perchè faceva d’uopo ottenerne la permis-
sione. Tosto si udì una voce gridare : entrate
sotto i portici , e tutta la gente vi corse. Fum-
mo informati che questi erano stati ceduti per
un tempo ad alcuni creditori dello Stato : e
siccome il pubblico rispetta la loro proprietà e
questi si vergognerebbero di lasciar la gente
esposta all’ intemperie delle stagioni, ci fu det-
to che gli abitanti di Cuma non saprebbero mai
quando dovessero ritirarsi al coperto in tempo
di pioggia , se non vi fosse chi si prendesse cu-
ra di avvertimeli. E stato detto inoltre che pel
corso di trecento anni essi non si erano accorti
di avere un porto, perchè si erano astenuti per
tutto quel tempo di stabilire gabelle d’ingresso
sulle merci che venivano recate dai paesi fore-
stieri (1). .•
Avendo passati alcuni giorni a Focea, lo
cui mura sono fabbricate di grosse pietre per-
fettamente connesse (a) entrammo in quelle
(*) Strabane l, i 3 , p. 623,.
(2) Erodoto itti.
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