Page 34 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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34 VIAGGIO d’aNACARSI
attori diventava l’eroe del dramma, e traeva
principalmente sopra di sè 1* attenzione. Nè fa-
cendo più il coro che una funzion subalterna,
Eschilo ebbe la precauzione d’abbreviare la sua
parte, e forse non ancor quanto bastava (t).
Gli si rimprovera di avere introdotto per-
sonaggi che non parlano. Achille dopo la morte
del suo amico , e Niobe dopo quella de’ suoi fi-
.gli si strascinano sul teatro, e per varie scene vi
restano immobili, velati il capo senza proferire
parola (a)* Ma se gli avesse fatti piagnere e la-
gnarsi, avrebbe poi prodotto un effetto tanto
terribile quanto quel velo, quel silenzio , e quel-
V abbandono d’ un estremo dolore? In qualcuno
de’ suoi drammi la sposizione dell’argomento è
troppo diffusa (3) , m altri non è chiara abba-
stanza (4). Quantunque pecchi sovente contro
le regole che furono poscia stabilite, le ha quasi
tutte avute in vista.
Si può dir d’ Eschilo quello ch’egli stesso
dicea dell’eroe Ippomedonte: « Lo spavento
» cammina innanzi di lui, col capo eretto sino
(i) Ariste/, nette reme v. 44^- Idem poet. c. 4„
(a) Arìstof. ivi v. <)4 a - Scoi. ivi. Spanh. ivi p. 3 li.
(3) Eschil. in Agamen.
(4) Ariste/, ivi v. n63. .
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