Page 38 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
P. 38
38 VIAGGIO d’ ANACAR5I
atra, dopo d’avere scannato il proprio sposo i
racconta il suo misfatto con una derisione ama»
ra, coll’intrepidità d’ ano scellerato. Questo de-
litto farebbe orrore, se non fosse giusto agli
occhi di lei, se non fosse necessario, se, a nor-
ma de’principj ricevuti ne' tempi eroici', il san-
gue sparso ingiustamente non dovesse essere
lavato con altro sangue. Clitennestra lascia ve-
dere la sua gelosia contro Cassandra il suo
,
amore per Egisto; ma non furono queste sì
deboli molle che mossero la mano di lei : la na-
tura e gli Dei la sforzarono a vendicarsi. « In-
» trepida v’ annunzio quanto ho latto senza rac-
i> capricciare, dice Clitennestra al popolo; che
n voi l’approviate o no , è lo stesso per me. Ec-
» rovi il mio sposo senza vita: son io che l’ho
)> ucciso: del 6uo sangue io sono spruzzata; io
» l’ho ricevuto colla stessa avidità, con cui un
» terreno inaridito dal sole riceve la rugiada del
» cielo. Egli avea immolata la figlia mia: ed io
n gli ho immerso un pugnale nel seno: o per
» meglio dire non fu Clitennestra (i), fu ilde-
)> mone d’ Atreo , il demone ordinatore del san-
n guinario banchetto di quel re: egli si, egli fu
( 1 ) Fischilo in Agamen. v. 1398 , 141 », *494* *44^>
1671, 1Ò06.
Digitized by Google