Page 43 - Viaggio di Anacarsi il giovine nella Grecia verso la meta del quarto secolo avanti l'era volgare del signor G.J. Barthelemy. Tomo primo duodecimo
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NELLA GRECIA. 43
po audace per non esporlo a voli ed a cadute.
,
In generale ha lo stile nobile e sublime : in certi
luoghi grande eccessivamente e pomposo sino
alla gonfiezza (i)- talvolta non più riconoscibile
e ributtante per le sue comparazioni abbiette,
pei giuochi di parole puerili ( 2 ) , ed altri difetti
comuni a questo autore, e a tutti quelli che
hanno più genio che gusto. Malgrado i suoi di-
fetti egli merita un posto distintissimo fra i più
celebri poeti della Grecia.
Non bastava che il tuono imponente delle
sue tragedie lasciasse nelle anime una forte im-
pressione di grandezza : era d’ uopo per guada-
gnarsi la moltitudine, che tutte le parti dello
spettacolo concorressero a produrre lo stesso ef-
fetto. Credevasi allora che la natura , dando agli
antichi eroi una statura gigantesca (3), avesse
scolpito sulla fronte loro una maestà , per cui
esigevano il rispetto del popolo, non meno che
per l’apparato che li circondava. Eschilo diede
risalto ai suoi attori con una calzatura altissi-
mi.*. delle parole c. 22, /. 6, p. 1S0. Long, del subì,
c. 16. Scol. di! Aris tof. nelle rane 0. 1296.
(1) Quindi. I. io, c. 1, p. 63 a.
(2) Eschil. in Agamenn. v. 33 o, 876, 69 8.
( 3 ) Filostr. vita et Apoli. I. a, c. 21, p. l. 4 «
c. 16, p. 162. Aulo Geli. I. 3 , c. 18.